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Dr.ssa Lisignoli Gina

Curriculum Vitae

Data di nascita
03/02/1964
Qualifica

Dirigente Biologo

Incarico attuale

Responsabile della Struttura Semplice "Fisiopatologia e rigenerazione del tessuto osteo-articolare" (delibera n.404 del 24/12/2019; incarico rinnovato con delib. n.200 del 16/07/2024).

Titoli di studio

1986 Laurea in Scienze Biologiche, cum laude, Università di Bologna.

Altri titoli

1991 Specializzazione in Tossicologia, cum laude, Università di Bologna.

Incarichi ricoperti
  • 1989: Borsa di studio della Lega Italiana per la Lotta contro i Tumori, Bologna.
  • 1990: Borsa di studio dell’U.S.L. 28 di Bologna
  • 1990- oggi Dirigente Biologo, Laboratorio di Immunoreumatologia e Rigenerazione Tissutale, IOR, Bologna.
  • 2002-2009: Incarico di Alta Specialità in: “Immunologia del Rimodellamento Osseo”.
  • 2010-2013: Incarico di Alta Specialità in: “Patofisiologia e rigenerazione tissutale” 
  • 2010-2015: Referente Formazione del Laboratorio RAMSES
  • 2012-2014: Referente Formazione del Dipartimento Rizzoli-RIT
  • 2006-oggi: Referente Formazione del Laboratorio di Immunoreumatologia e Rigenerazione Tissutale
Lingue

Inglese eccellente (C1 level).

Tecnologie

Conoscenza e ed utilizzo di applicativi per elaborazione di testi, gestione di database, elaborazione grafica e analisi statistica.

Attività didattica
  • Correlatrice di tesi di Laurea in Scienze Biologiche, Tecnologia Farmaceutiche e Biotecnologie, e di tesi di Specializzazione in Tossicologia e dottorati di ricerca, Università di Bologna
  • Responsabile di stage di ricerca in Bio-scienze, Universitè Paris XII Val de Marne.
  • 2012-2015. Professore a contratto presso la Scuola di Farmacia, Biotecnologie e Scienze Motorie, Università degli studi di Bologna, Corso di studio “Biologia della salute”.
  • 2014-oggi Professore a contratto presso l’Università di Parma per Master II livello “Cellule staminali ematopoietiche e medicina rigenerativa”.
  • 2020-oggi Membro scientifico del PhD Course in “Artificial Intelligence in Medicine and Innovation in Clinical research and Methodology”, Università di Brescia
Attività scientifica

Fondi ultimi 10 anni:

  • 2008 - 2011 Progetto Regione Emilia Romagna-Università di Bologna: Regenerative medicine in osteo-articular diseases. Responsabile Unità Operativa in WP2.
  • 2010-2014 Partecipazione a progetto Europeo“Adipose derived stromal cells for osteoarthritis treatment” ADIPOA (n. 241719).
  • 2013-2016 Progetto Regione Emilia-Romagna-Università di Bologna: "Regenerative medicine of cartilage and bone". Responsabile unità operativa del WP2
  • 2015-2019 Progetto Europeo H2020 “Clinical trial of autologous adipose-derived mesenchymal stromal cells (ASC) in the treatment of mild to moderate osteoarthritis” ADIPOA2 (n.643809). Responsabile del WP4.
  • 2017-2019 Progetto del Ministero degli Esteri, Executive programme for scientific and technological cooperation between the Italian Republic and the Republic of India, “Sviluppo di tessuto osteocondrale mediante tecnologia di stampa 3 D” (n.IN17MO03). Responsabile italiano.
  • 2019-2023 Progetto Europeo H2020 “ADvanced nanocomposite MAterIals fOr in situ treatment and ultRAsound-mediated management of Osteoarthritis” (ADMAIORA) (n.814413). Responsabile del WP6.


Pubblicazioni:

  • Autrice di 123 pubblicazioni su riviste scientifiche con IF (3601 citazioni) h index=34
  • Revisore di articoli scientifici: revisore di più di 40 riviste scientifiche.
  • Comitati di valutazione per l'assegnazione di fondi di ricerca: 2002-oggi revisore dei progetti del MIUR (Art.7; DDL 297/99)
Interessi clinici e/o scientifici

Patofisiologia del tessuto osteo-articolare in pazienti normali e con osteoartrosi, artrite reumatoide, osteoporosi: ricerche di base e cliniche. Ingegneria tissutale.

Brevetti

Brevetto
Nuove molecole per la rigenerazione tissutale ossea
Nuove molecole la rigenerazione ossea INTRODUZIONE L’osteoporosi rappresenta una delle principali cause di disabilità e di morbidità al mondo. Tra le molte cause di osteoporosi, la caduta dei livelli fisiologici di estrogeni che occorre nel post-menopausa, rimane quella più frequente; a tutt’oggi, l’approccio farmacologico di gran lunga prevalente nella prevenzione e nella cura della fragilità ossea indotta da osteoporosi è rappresentato dal trattamento con farmaci inibitori del riassorbimento osseo, la funzione cui sono deputati gli osteoclasti. La famiglia di farmaci di maggiore successo in questa categoria è quella dei bisfosfonati, sviluppati in fasi successive come analoghi chimici dei pirofosfati, noti inibitori della mineralizzazione. Il solfuro di idrogeno (H2S) è una molecola gassosa nota storicamente come agente tossico. Tuttavia, negli ultimi anni è stato evidenziato un importante ruolo biologico dell’H2S che, prodotto fisiologicamente dalle cellule in minime quantità, svolge la funzione di gas-trasmettitore, al pari di molecole più lungamente studiate come l’ossido nitrico o l’ossido di carbonio. In particolare, esperimenti preliminari hanno suggerito che H2S eserciti una funzione di stimolo sulle cellule mesenchimali staminali (MSC), i precursori degli osteoblasti, inducendo un aumento della deposizione di nuova matrice minerale ossea. CARATTERISTICHE TECNICHE Sulla base di queste premesse, è stata messa a punto di una nuova classe di molecole che agiscono come farmaci ibridi, in grado cioè di unire le proprietà di un noto farmaco per l’osteoporosi, l’Alendronato, con quelle di un gruppo funzionale in grado di rilasciare H2S. Le molecole oggetto dell’invenzione si inseriscono pertanto entro questa pressante esigenza clinica, cioè l’esigenza di mettere a punto nuovi farmaci in grado di stimolare i meccanismi fisiologici del turnover osseo anziché inibirli e quindi utili nel trattamento dell’osteoporosi. Le molecole dell’invenzione nascono quindi con l’intento di accoppiare una funzione anti-catabolica dell’Alendronato (espressa dai gruppi pirofosfato) con una anabolica espressa dall’H2S. POSSIBILI APPLICAZIONI •    Trattamento osteoporosi •    Rallentamento riassorbimento osseo VANTAGGI •    Farmaco con doppio bersaglio farmacologico; •    Oltre a bloccare il riassorbimento, dovrebbe stimolare anche il deposito di nuovo calcio.  
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Brevetto
Nanomateriale Composito a base Staminale per la Rigenerazione Tissutale
Nanomateriale Composito a base Staminale per la Rigenerazione Tissutale INTRODUZIONE L’osteoartrite colpisce 40 milioni di europei con un impatto notevole sulla sanità nazionale pari a ~ 50.4 miliardi di euro all’anno. La malattia comporta la degenerazione cartilaginea e articolare causando dolore e disabilità. I metodi chirurgici attuali prevedono approcci invasivi e ripetuti nel tempo. Questa invenzione è un materiale composito, rilasciato da una 3D Bioprinter, che consente la rigenerazione tissutale in situ sfruttando la stimolazione ultrasonica esterna, senza bisogno di interventi multipli. CARATTERISTICHE TECNICHE L’invenzione vuole sostituire il bisogno di iniezioni ripetute per la rigenerazione dei tessuti e/o gli interventi chirurgici per la sostituzione dell’intera giunzione articolare. L’invenzione infatti è un materiale composito a base organica rilasciato da una stampante 3D integrata in un tool artroscopico. Il materiale composito viene inserito una volta sola nel sito di interesse, e consente di rigenerare il tessuto attraverso la stimolazione esterna del sito d’intervento, anche a distanza nel tempo senza dover intervenire chirurgicamente ogni volta che si palesi la necessità del trattamento. Inoltre è stato pensato un sistema di gestione del trattamento in maniera intelligente e integrata a App per il monitoraggio a distanza da parte di personale specializzato. Questo avrebbe un impatto notevole considerando che la necessità di ospedalizzazione per pazienti anziani potrebbe essere evitata o quantomeno ridotta nel tempo grazie al monitoraggio a distanza. APPLICAZIONI Chirurgia miniinvasiva; Chirurgia in artroscopia; Trattamento osteoartrite; Trattamento malattie degenerative; Trattamento rigenerativo mediato da staminali. VANTAGGI Dispositivo minimamente invasivo; Elevata aderenza alla terapia; Elevato controllo della terapia; Controllo a distanza della terapia e del decorso; Nessun disturbo nel quotidiano del paziente; Elevata compatibilità con gli standard tecnologici del futuro, IOT e Machine Learning.
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Brevetto
Dispositivo di Posizionamento per Sonda Ecografica
La presente invenzione riguarda un dispositivo di posizionamento per sonda ecografica, ideato per migliorare precisione e riproducibilità degli esami sul ginocchio, affrontando problematiche diagnostiche legate a patologie come l'osteoartrite. Il dispositivo standardizza la procedura, riducendo la dipendenza dall'abilità dell’operatore e facilitando l’uso anche da parte di personale meno esperto o dello stesso paziente.Il sistema include una membrana flessibile, configurata come ginocchiera o film adesivo, che aderisce al ginocchio e presenta aperture strategiche per il posizionamento controllato della sonda ecografica. Queste aperture, con punti di riferimento e linee guida, garantiscono immagini di alta qualità e coerenza, evidenziando strutture come cartilagine e fluido sinoviale.L’invenzione è utile in telemedicina, permettendo il monitoraggio remoto con immagini acquisite autonomamente e trasmesse al medico. Questo approccio riduce il carico clinico, migliora il monitoraggio delle patologie degenerative e offre risultati diagnostici più uniformi e affidabili.  
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