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Sindrome dello Stretto Toracico Superiore

Definizione

La Sindrome Dello Stretto Toracico Superiore è un gruppo di disturbi causati dalla compressione dei nervi, arterie, o vene nel passaggio stretto tra la clavicola e la prima costa. Questo può portare a dolore, intorpidimento e altri sintomi negli arti superiori. Può entrare nella diagnosi differenziale del dolore toracico muscolo-scheletrico.

Incidenza

La Sindrome Dello Stretto Toracico Superiore è relativamente rara e colpisce prevalentemente giovani adulti, con una maggiore prevalenza tra le donne. Può essere causata da fattori congeniti, traumi o movimenti ripetitivi dell’arto superiore.

Tipi di Sindrome dello Stretto Toracico Superiore

  • Vascolare Arteriosa: da compressione dell'arteria succlavia. Sintomi: Pallore, freddo, dolore ischemico, ulcere digitali.

  • Vascolare Venosa: da compressione della vena succlavia. Sintomi: Gonfiore, cianosi, dolore, trombosi venosa profonda (TVP).

  • Neurogena: da compressione del plesso brachiale. Sintomi: Dolore, intorpidimento, debolezza, parestesie.

  • Mista: da compressione combinata di nervi e vasi sanguigni. Sintomi: Una combinazione dei sintomi delle sindromi neurogena e vascolari. 

Esame obiettivo 

Durante l'esame obiettivo, il medico può eseguire vari test evocativi per riprodurre i sintomi e identificare la compressione:

  • Test di Roos: Il paziente abduce ed extraruota le spalle e flette i gomiti a 90°, In questa posizione apre e chiude le mani lentamente per tre minuti. Il test è considerato positivo se scompare il polso radiale;
  • Test di Adson: Il paziente inspira profondamente, gira la testa verso il lato affetto, e il medico controlla il polso radiale; il test viene considerato positivo se si documenta la perdita del polso radiale;
  • Test di Wright: Simile al test precedente, si esegue con l’arto superiore in massima abduzione in modo che l’avambraccio e la mano si trovino sopra la testa su un piano frontale. Il test deve essere fatto in posizione seduta e supina e la posizione va mantenuta per un minuto. Può essere accompagnato da rotazioni del capo e dall’apnea inspiratoria. L’interruzione o la riduzione del polso radiale o la comparsa di sintomi neurologici (parestesie, ipoestesie) determinano la positività del test.  

Diagnosi radiologica

La diagnosi radiologica della Sindrome Dello Stretto Toracico Superiore può prevedere:

  • Tc Torace con ricostruzioni 3D: Per identificare anomalie anatomiche come una costola cervicale aggiuntiva o dismorfismi a carico della prima costa;
  • Risonanza Magnetica (RM): Per visualizzare i tessuti molli e le strutture nervose;
  • Angiografia: Per valutare la compressione dei vasi sanguigni.

Diagnostica complementare

  • Eco-Color-Dopller: arterioso e venoso dei tronchi sovra-aortici e dei vasi succlavi, finalizzato ad individuare alterazioni del flusso e della dinamica;
  • Elettromiografia: volta ad individuare deficit neurogeni da compressione del plesso brachiale.

Trattamento chirurgico

Il trattamento chirurgico della Sindrome Dello Stretto Toracico Superiore è riservato ai pazienti che non rispondono al trattamento conservativo. In genere si consigliano almeno sei mesi di fisioterapia dedicata. Le opzioni includono:

  • Resezione della prima costa o della costa cervicale: Rimozione della prima costola per alleviare la compressione.
  • Scalenectomia: Rimozione dei muscoli scaleni per creare più spazio al fascio vascolo-nervoso.
  • Decompressione vascolare o nervosa: Liberazione dei vasi sanguigni o dei nervi compressi.

Risultati

I risultati del trattamento della Sindrome Dello Stretto Toracico Superiore possono variare a seconda della gravità dei sintomi, della causa sottostante e del tipo di trattamento adottato.

In generale possono essere osservati:
•    Miglioramento dei Sintomi: Molte persone sperimentano un miglioramento significativo dei sintomi dopo il trattamento, che può includere la riduzione del dolore, dell'intorpidimento e dell'affaticamento degli arti superiori.
•    Aumento della Mobilità: Con la correzione della compressione nervosa o vascolare, i pazienti spesso riportano un aumento della mobilità e della funzionalità degli arti superiori.

Dopo interventi chirurgici come la resezione della prima costa o la scalenectomia, il recupero postoperatorio può richiedere tempo. Molti pazienti raggiungono una buona funzionalità e qualità della vita a lungo termine, ma in alcuni casi il trattamento chirurgico non è risolutivo.
È importante inoltre che i pazienti sottoposti a trattamento per la Sindrome Dello Stretto Toracico Superiore vengano monitorati regolarmente nel tempo per valutare eventuali recidive dei sintomi o complicanze a lungo termine.

Autore: Dr. Fabio Davoli, Responsabile Struttura Semplice Dipartimentale Chirurgia Generale e Toracica, Istituto Ortopedico Rizzoli.

Scheda revisionata il: 6 settembre 2024

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